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19 Luglio 2021

Musica e funzione FATICA o DI CONTATTO

MUSICA CON FUNZIONE FATICA O DI CONTATTO

La funzione FATICA o DI CONTATTO della musica è forse la più antica forma di integrazione della musica nel periodo storico, nella circostanza sociale in cui essa compare.
In parole semplici, si manifesta nel momento in cui le persone, anche grazie alla musica, trovano soddisfazione nello stare insieme, condividendo un certo tipo di emozione. Qui l’esperienza musicale come fatto artistico, da gustare individualmente, passa totalmente in secondo piano.
Per queste ragioni la musica con funzione FATICA puo’ essere anche estremamente semplice, ripetitiva, o addirittura banale.
E’ il caso di un INNO, di una MUSICA FUNEBRE o NUZIALE, di una MUSICA RELIGIOSA o CONVIVIALE (musica per ballare, per divertirsi, disco music, una marcia militare, etc.)
Attraverso la musica si realizza una forma di INCONTRO e di PARTECIPAZIONE. Qui la musica non viene tanto “ascoltata” quanto vissuta col proprio corpo, con la propria voce, insomma “partecipata”.

La FUNZIONE DI CONTATTO ha una funzione identitaria col gruppo che permane, certe volte, anche dopo, funzionando come una “memoria” che evoca al singolo individuo il ricordo di appartenere ad un gruppo.

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In altri contesti, la musica può esercitare una FUNZIONE DI CONTATTO non al gruppo ma CON SE STESSI. E’ il caso quando il silenzio viene percepito come esperienza imbarazzante (si pensi ai primi film muti che venivano accompagnati con il suono di un pianoforte di sottofondo), come esperienza che crea disagio o paura (musica nella sala di attesa di un dentista), o come vuoto da riempire (sottofondo negli aereoporti, nei supermercati, etc).
E’ molto interessante notare come il tipo o il genere di musica in questi casi sia assolutamente indifferente all’orecchio di chi ascolta, ma viene percepita ugualmente come cosa gradita.
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A questo tipo di musica appartengono anche i CANTI DI LAVORO, ovvero tutti i canti che un piccolo gruppo intona per darsi un movimento coordinato (pescatori che tirano la barca, raccoglitrici di riso e di cotone nei campi, etc). Chi partecipa col proprio corpo al ritmo del canto si sente SINTONIZZATO col gruppo, e in parte prova sollievo dalla fatica nel sentirsi appartenere ad una collettività, ovvero esce dalla sofferenza della solitudine.
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Infine, in tempi recenti è stato stabilito che la musica ha proprietà terapeutiche importanti quando riesce a far uscire dalla solitudine, dagli stati di tristezza, o addirittura in casi gravi di ISOLAMENTO PSICOLOGICO come nell’autismo infantile.
E’ stato scientificamente provato che i bambini autistici riescono con la musica ad aprirsi agli stimoli esterni, a rimettersi in contatto col mondo esterno, e pian piano a guadagnare un modo per rapportarsi con le persone.
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